Avere un progetto di vita è semplicemente sapere dove si sta andando, capire quale sia la direzione della nostra vita per poterle dare un senso, ma anche vivere intenzionalmente e con consapevolezza, cioè sapere veramente che cosa stiamo facendo.
Perché avere un progetto di vita
Avere un progetto di vita chiaro e definito è importante perché non possiamo vivere senza pensare, sballottati dal caso, dalle circostanze e dalle persone che ci circondano.
Vivere senza pensare è un vivere a caso
Si tratterebbe di un vivere a caso, perché spesso facciamo delle azioni senza chiederci la loro reale motivazione.
Magari vengono fatte per abitudine, per imitazione, per educazione, per cultura, perché è giusto così, ecc….
O magari inizialmente quelle azioni che ripetiamo ogni giorno avevano una motivazione iniziale, ma magari non la ricordiamo più perché è diventata vecchia, passata
Forse non più valida, però le azioni che ha generato continuano ad esistere.
Raggiungere un obiettivo senza crearne un altro
Oppure può capitare di aver avuto un progetto di vita e di averlo realizzato, ma poi non è stato rimpiazziato da nessun nuovo progetto.
Una volta raggiunto il primo traguardo, poi ci fermiamo, ci sediamo, perdendo la vitalità e la spinta per andare avanti e rischiando soprattutto che la nostra vita si appiattisca.
O meglio rischiamo di chiuderci per difendere i successi del passato che abbiamo paura di perdere, ma che in realtà ci tengono prigionieri per nuovi sviluppi futuri.
Sopravvivere senza vivere
La nostra vita diventa quindi semplicemente una mera sopravvivenza, in quanto non è più un vivere, ma un sopravvivere.
Questo capita sia se raggiungi un obiettivo, come ho appena detto, oppure semplicemente se non ci hai mai pensato.
Finiamo per occuparci solamente delle cose che servono per rimanere in vita, ma in questo caso così sfortunato (ma anche non così tanto raro)…
Che valore ha la nostra vita? Cosa stiamo producendo di buono?
Vivere intenzionalmente con consapevolezza
In realtà credo che sia importante avere un progetto di vita proprio per vivere intenzionalmente con consapevolezza.
Cioè sapere esattamente in che punto siamo della nostra vita, ma soprattutto dove vogliamo andare e perché.
Avere le redini della nostra vita e non lasciarci trasportare.
Come realizzare un progetto di vita
Vediamo quindi come ideare e realizzare un progetto di vita secondo me.
Cercare una direzione guardandosi dentro
Innanzitutto bisogna cercare una direzione, cioè cercare di capire cosa si vuole fare davvero.
Questo è un esercizio abbastanza complicato, perché non siamo molto abituati a sognare facendo galoppare la fantasia.
La risposta più facile e ingenua che in genere ottengo è “vorrei avere tanti soldi e non fare nulla dalla mattina alla sera”… ma è davvero così?
In realtà, bisogna capire che cosa si vuole fare ogni giorno e perché lo si vuole fare.
Bisogna capirlo senza considerare nulla, lasciando andare la mente e il cuore liberi di esprimersi.
Soprattutto capire se veramente è un nostro desiderio e non magari un desiderio di altre persone, quindi veramente le domande che bisogna ripetersi in continuazione sono
Che cosa voglio fare della mia vita?
Come voglio usare questo straordinario dono che mi è stato concesso?
Quindi il primo passo è guardarsi dentro, farsi delle domande, trovare delle risposte.
Come potrai immaginare non è per nulla facile e ci vuole molto, ma davvero molto tempo.
Forse non si arriva mai a una risposta definitiva, perché tutto cambia e anche il progetto si adatta alla nostra crescita e a come noi cambiamo con esso.
Capire la motivazione di ogni azione quotidiana
La seconda cosa da fare dopo aver più o meno capito cosa si vuole fare nella vita, è quello di capire la reale motivazione di ogni nostra azione quotidiana.
Un po’ come quando stai guidando la macchina: decidi dove andare e dopodiché capisci se la direzione dove stai andando è quella giusta, cioè se le azioni che tu stai intraprendendo durante il percorso ti stanno avvicinando o allontanando dalla meta.
Quindi secondo me bisogna chiedersi per OGNI azione che si fa OGNI giorno quale sia la REALE motivazione.
Come è facile intuire, si tratta di un esercizio abbastanza complicato.
Io cerco di farlo quotidianamente, cioè mi chiedo per ogni azione (naturalmente solo di quelle principali) perché l’ho fatta: per me, per altri, per abitudine, per educazione, ecc…
Ma soprattutto mi chiedo se era necessaria e se potevo evitarla.
Agire consuma tempo ed energia
Non mi faccio queste domande per pigrizia, per evitare di faticare, ma perché mi sono reso conto che ogni cosa che facciamo consuma due delle nostre risorse più importanti:
Tempo ed Energia.
Il Tempo sappiamo benissimo cos’è, anche se a volte facciamo finta di non ricordarlo.
Per Energia invece intendo l’energia vitale in generale, quindi l’energia fisica, la salute.
Sia il Tempo sia l’Energia non sono infinite, perché ogni giorno che passa abbiamo speso del tempo e soprattutto abbiamo consumato un po’ di energia.
Entrambe sono due risorse finite, diventa quindi di vitale importanza sapere come usiamo queste risorse e quindi quali azioni le consumano.
Bilancio tra azioni neutre, inutili e utili
Il risultato di questo esercizio porta a considerare tre categorie di azioni: utili, inutili e neutre.
Partiamo dalle neutre, che sono le azioni che servono per la mera sopravvivenza (quindi mangiare, dormire, scaldarsi, ecc…) e sono quindi indispensabili e indipendenti da qualsiasi progetto di vita.
Senza di loro semplicemente non vi sarebbe vita e quindi neanche progetto.
Per questo le ho definite neutre, perché sono necessarie e sono alla base di qualsiasi progetto di vita anche se non lo aiutano o lo ostacolano.
Dopodiché ci sono le azioni inutili, cioè tutte quella azioni che non servono a niente, cioè che non servono né alla sopravvivenza né al nostro progetto.
Magari alcune possono essere importanti (come per esempio lo svago), però fondamentalmente ce ne sono molte altre che rallentano il raggiungimento del nostro obiettivo oppure che ci fanno solamente consumare tempo ed energia.
Infine abbiamo le azioni utili, quelle più importanti, cioè quelle che ci portano alla realizzazione del nostro desiderio.
Per esempio, se voglio diventare uno scrittore devo scrivere dei libri e quindi ogni giorno dovrei scrivere.
Quindi è importante trovare il giusto bilancio tra queste tre categorie.
Se andiamo ad analizzare le azioni che facciamo ogni giorno (magari annotandole) ci renderemmo conto che sono più quelle neutre (sacrosante) e quelle inutili, rispetto a quelle utili all’avanzamento del nostro progetto, sempre che esso già ci sia.
Quando iniziare a mettere in pratica il nostro progetto
Bisognerebbe quindi dare priorità subito a quelle utili, senza aspettare di avere le condizioni ideali, cioè il cosiddetto momento perfetto per realizzare il nostro progetto.
Iniziare oggi dando priorità alle azioni utili
Se andiamo a pensare a tutta una serie di attività che possiamo fare per avanzare nel nostro progetto, sicuramente già oggi qualcuna di queste la possiamo mettere in pratica.
Per esempio, se voglio scrivere un libro, magari iniziare a cercare un corso di scrittura, pensare agli argomenti, guardare come si pubblica un libro, cioè fare tutta una serie di attività ogni giorno che mi avvicinano verso la mia meta.
Quindi la ricetta secondo me è capire che il giorno giusto per iniziare è oggi e dare la priorità alle azioni utili per fare dei piccoli passi quotidianamente.
Fare piccoli passi ci gratifica
I piccoli passi quotidiani ci gratificano, cioè sapere che ogni giorno stiamo avanzando nella direzione dove vogliamo andare ci da soddisfazione.
Questa gratificazione rende molto più belle le nostre giornate, quindi ci aiuta a sopportare anche tutte quelle azioni inutili e gravose, che non vorremmo fare, perché sappiamo che una parte della nostra giornata è indirizzata verso dove vogliamo andare.
Per questo è importante tenere sott’occhio il bilancio della nostra giornata, perché possiamo avere un effetto benefico su tutte le azioni che facciamo.
Considerare gli altri nel nostro progetto di vita
Tutto questo discorso può sembrare un discorso individualistico, ma in realtà le persone che ci circondando vanno assolutamente considerate all’interno del nostro progetto.
Vanno considerate in varie modalità.
Modelli a cui ispirarsi
Innanzitutto bisogna ricordarsi che noi non siamo nati con delle idee preconfezionate, ma le nostre idee derivano dal mondo in cui viviamo, quindi fondamentalmente dagli altri.
Secondo me per aiutarci nella definizione del nostro progetto è fondamentale avere dei modelli ai quali ispirarsi.
Attenzione, non intendo modelli da copiare pedissequamente, ma semplicemente dai quali trarre ispirazione, cioè semplicemente vedere ciò che anche a noi piacerebbe fare.
Poi naturalmente il nostro progetto di vita deve essere sartoriale, cioè deve essere tagliato esclusivamente su di noi.
Un progetto comune
Se guardiamo invece alle persone che ci stanno vicine, la cosa da considerare è di avere con loro possibilmente un cosiddetto “progetto comune”.
Perché avere un progetto da soli e andare per la propria strada non si va molto lontano.
Avere un progetto comune, quindi in un’ottica collaborativa con un’altra persona (o con la famiglia, con i figli, con gli amici) è molto utile, perché permette di arrivare più lontano.
Magari in maniera un po’ più lenta, ma sicuramente più lontano, esattamente come dice il proverbio africano:
Se vuoi andare veloce vai da solo, se vuoi andare lontano vai in compagnia
Un progetto condiviso e supportato
Se proprio non può essere un progetto comune, perché la si pensa diversamente, o perché semplicemente il nostro progetto è una cosa da fare da soli, quantomeno deve essere un progetto condiviso e supportato.
Cioè devo informare le altre persone di quello che sto facendo e cercare supporto, perché il supporto è fondamentale per realizzare i propri desideri.
Gli altri come scopo del nostro progetto
Un’altra considerazione che possiamo fare sugli altri, è che gli altri possono essere essi stessi un progetto di vita, cioè io posso decidere di dedicare la mia vita agli altri attraverso azioni di solidarietà o di mutuo soccorso.
Quindi il mio progetto non necessariamente deve essere un progetto di realizzazione e di soddisfacimento individuale che non include il prossimo.
Ma può avere come risultato un benessere e quindi una felicità condivisa.
Le persone che ostacolano
Alla fine dobbiamo stare attenti alle persone che ci ostacolano, perché gli altri, all’interno della definizione del nostro progetto, possono essere sia dei facilitatori sia degli ostacolatori.
Gli ostacolatori possono essere magari inconsapevoli del loro scomodo ruolo, oppure farlo di proposito.
Mentre nel primo caso credo sia sufficiente parlare con queste persone e cercare un rapporto che non ci rallenti.
Nel secondo caso credo che l’unico modo sia l’allontanamento di queste persone, perché se intenzionalmente ci vogliono rallentare vuol dire che non ci vogliono bene.
Come ho detto prima abbiamo bisogno di supporto perché la strada verso il nostro progetto è lunga e tortuosa e il supporto può arrivare solo da persone che ci vogliono bene e che credono fermamente in noi.
Il mio progetto di vita
Tutto quello che ti ho raccontato finora è quello che io penso in generale su un progetto di vita, ma ora arriviamo al mio progetto di vita, che sicuramente un po’ già conoscerai, soprattutto se già mi hai seguito nelle vecchie chiacchierate.
Le fasi del mio cambiamento
Io avevo un progetto di vita fino al 2016 che era un progetto ispirato, o forse suggerito (per non dire costretto) dalla società moderna:
avere una vita ricca, piena, sempre di fretta, sempre di corsa vivendo in una grande città.
Nel 2016 mi sono reso conto che quello non era il mio progetto di vita, ma forse di qualcun’altro e quindi ho deciso di cambiarlo.
Ho iniziato quindi un processo di distruzione di quel vecchio progetto di vita tramite un percorso che è durato la bellezza di ben 5 anni, e con tante fatiche annesse.
Il tempo di cambiamento è molto importante da tenere in considerazione, perché cambiare non è sempre così facile e immediato come vogliono farci credere nei film:
si prende una decisione e si cambia tutto dall’oggi al domani.
In generale ci vogliono anni per cambiare un progetto di vita, perché una volta fatte determinate scelte, queste includono poi dei condizionamenti che sono lenti da mutare, perché magari non dipendono direttamente da noi.
Oltre al fatto che per cambiare strada ci vuole una grande forza d’animo, perché i ripensamenti durante il cammino sono veramente tanti, soprattutto quando affronti grandi e inevitabili sofferenze.
Nuovo paradigma: un nuovo modo di vivere
Il 2021 lo sento un po’ come l’anno nel quale posso davvero dire che il processo di cambiamento si sta concludendo e posso iniziare a vivere la mia nuova vita.
Il mio attuale progetto di vita si basa su un nuovo paradigma.
Mentre prima (nella vecchia vita) avevo degli obiettivi e piegavo il mio modo di vivere per raggiungere quegli obiettivi, ora in realtà faccio esattamente il contrario: il mio nuovo modo di vivere è esso stesso l’obiettivo del mio progetto.
I miei nuovi principi
Cioè è un modo di vivere che si basa su dei nuovi principi che sono sinteticamente:
vivere senza aspettative, senza stress, spendere poco, possedere poco, avere tempo per me, stare a contatto con la natura, stare a contatto con gli altri, ecc…
Tutta una serie di principi che mi guidano e che rendono la mia vita un viaggio che voglio vivere senza meta.
Questo modo di pensare mi crea molta meno ansia, perché non c’è una meta da raggiungere.
Si tratta di una cosa che posso cercare di realizzare ogni giorno senza aspettare che ci siano le condizioni favorevoli per farlo e soprattutto che non siano dettate da nessuno.
Il principio di libertà e il sogno di viaggiare
Tra tutti questi principi il più importante è sicuramente quello che riguarda la libertà.
Essere libero senza rendere conto a nessuno.
Questo principio mi porta al mio più grande sogno che è quello di viaggiare, in quanto reputo che viaggiare sia il concetto di libertà per eccellenza.
Io ho sempre sognato di viaggiare e ho viaggiato tanto nella vita, ma in una maniera che era sempre incastrata nel tempo cosiddetto libero della vita che vivevo.
Ora il mio sogno sarebbe viaggiare sempre, cioè fare della mia vita il viaggio, ma di questo ne parlerò sicuramente nelle prossime chiacchierate.
Il tuo progetto di vita
Allora io ho parlato abbastanza, quindi ora tocca a te 🙂
Mi piacerebbe tantissimo sapere la tua situazione, quale sia il tuo progetto di vita, dove stai andando, perché, cosa stai realizzando, come lo stai facendo.
Raccontami tutto, sono qua per ascoltarti, ho voglia di confrontarmi e ho voglia di capire da altre persone come te come si stanno muovendo.
Insomma sono qui e ti ringrazio se vorrai condividere i tuoi pensieri con me.
Non esiste vento favorevole per il marinaio che non sa dove andare
Lucio Anneo Seneca
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