Fermarsi a pensare è un atto di grande Amore e Rispetto che facciamo al “noi stessi” di oggi e soprattutto del futuro, perché ci fa capire se siamo sulla strada giusta verso i nostri obiettivi.
Il percorso della vita
Ti prendi mai un momento per fermarti a riflettere e capire cosa stai facendo e perché? Non intendo solo nelle piccole azioni quotidiane, ma soprattutto in quelle grandi e vitali, che decidono il corso della tua vita.
Io ora ci sto provando ogni giorno, cercando di capire dove sto andando, ma non è sempre stato così.
Andare con il pilota automatico
Ho fatto tanti errori in passato, semplicemente perché non mi fermavo mai a riflettere. Credevo che il tempo fosse denaro e non volevo sprecarne neanche un po’, quindi alla pausa di riflessione preferivo agire costantemente.
Seguivo solo l’istinto, o quello che credevo lo fosse, per accumulare una serie di esperienze personali e lavorative per chissà quale motivo. Forse per guadagnare punti nella inesistente gara della vita o forse per compiacere il me stesso anziano, che avrebbe guardato indietro complimentandosi con me per tutte le cose fatte.
Era un modo di vivere che mi sembrava perfetto, perché mi dava molta soddisfazione e soprattutto tanta ammirazione da parte degli altri, che si stupivano di come facessi a fare tutte quelle cose.
Ad un certo punto, però, ho iniziato ad andare avanti senza l’istinto e ho acceso il pilota automatico, perché credevo di aver capito come funzionava la vita e ho proseguito per la mia strada di gran carriera.
Ma quando non guardi dove stai andando e corri per tanto tempo a un certo punto ti accorgi di aver sbagliato strada,e ti rendi conto di esserti allontanato troppo dal percorso principale, dal tuo istinto, da te stesso.
A quel punto avevo due possibilità: proseguire per non vanificare gli sforzi fatti o tornare indietro.
Mio malgrado ho scelto di proseguire per molti altri anni, ho fatto finta di niente, ma una vocina dentro di me ha iniziato a tormentarmi e soprattutto il mio corpo mi dava strani segnali.
A volte bisogna fermarsi e riflettere e alla fine quindi ho deciso di tornare indietro.
Tornare indietro
Tornare però mi è costato grande fatica, perché mi ero allontanato troppo da me stesso. Per questo motivo il mio blog si chiama “Io ritrovo Me”, perché racconta il mio percorso per tornare indietro a ritrovare il me stesso vero e autentico che stava sul bordo della strada ad aspettarmi.
Ma come avrei potuto evitare tutto questo? Semplicemente fermandomi a pensare, fermandomi a guardare la mappa, fermandomi a capire veramente cosa stavo facendo, dove stavo andando e soprattutto perché.
Non dico che non avrei sbagliato strada, ma magari avrei solo fatto piccoli aggiustamenti alla rotta e invece mi sono ritrovato a dover tornare indietro e a rifare tutto da capo.
Fermarsi a pensare per confrontarsi
Ti ritrovi un pochino in questo racconto? Se è così allora mi capirai quando ti dico che a volte se ti allontani troppo da te stesso non riesci più a tornare indietro da solo. Hai bisogno di qualcuno che ti porti sulla propria barca, fino a quando non riuscirai a nuotare con le tue forze fino a riva.
Confrontarsi con altri
Questo qualcuno l’ho cercato e l’ho trovato intorno a me. Ho parlato con le persone che mi volevano bene e ho capito da loro in che punto mi ero allontanato da me stesso.
Ho scoperto anche che loro sentivano che stavo sbagliando strada, ma non mi hanno detto niente per non interferire nella mia vita e perché mi vedevano sempre convinto delle mie scelte. Per questo ti dico, se vedi un amico che credi stia sbagliando, non lo lasciare andare via da solo, ma stagli vicino, fallo riflettere e chiedigli se veramente è convinto della strada intrapresa.
Se invece quella persona sei tu, chiedi con sincerità alle persone che ti stanno vicino un consiglio sulla strada da prendere e chiedi loro se vedono dei pericoli che tu non noti. Ascolta soprattutto le persone più grandi, che hanno molta esperienza di vita e sono una fonte inesauribile di saggezza.
Confrontarsi con un professionista
Parlando con un’amica, poi, ho capito che dovevo farmi aiutare anche da un professionista e ho iniziato un percorso di psicoterapia con una marea di remore.
A distanza di anni ti posso dire che è stata la scelta migliore della mia vita, perché questo percorso mi ha permesso di avere gli strumenti per vedere la realtà con occhi diversi e soprattutto una mente più aperta. Ho capito dove mi ero perso, sono tornato indietro e come una nuova rinascita ho preso un’altra strada, molto più vicina al mio vero essere autentico.
Se senti che qualcosa non va nella tua vita, il consiglio più bello che posso darti è proprio quello di iniziare un percorso del genere. Se hai paura, timori o dubbi, non esitare a scrivermi e ti racconterò nel dettaglio la mia esperienza.
Fermarsi a pensare con la lettura
Grande conforto poi è arrivato anche dalla lettura. In realtà non sono mai stato un grande lettore, perché mi sembrava una perdita di tempo, poiché dovevo fare, fare, fare e non fermarmi a leggere.
Invece, è stata una grande scoperta! Ho letto su internet esperienze simili alla mia che mi hanno aiutato molto ed è per questo che sto scrivendo questo blog, per restituire il favore indietro.
Ma ho trovato conforto anche e soprattutto nei libri. Tanti libri che mi hanno aiutato a capire meglio la vita. Ho iniziato a leggere saggi e ho iniziato a imparare tante cose che non sapevo dette da pensatori del passato. Ho usato i libri per fermarmi a riflettere e non solo come svago.
Confrontarsi con se stessi
L’ultimo passo naturalmente non poteva che essere il confronto con me stesso e ho iniziato quindi a scrivere ogni giorno le Pagine del Mattino, imparando a conoscermi e capendo tante cose di me. Il diario personale è un atto molto intimo, è un atto di incontro e di confronto con se stessi.
So che ti sembrerà una perdita di tempo, anche per me lo era all’inizio, ma in realtà non è così. Il tempo speso a “parlare”, ma soprattutto ad “ascoltare” te stesso è tempo prezioso e investito benissimo, perché lo recupererai strada facendo, evitando di sbagliare strada. Ti permetterà di capire chi sei e cosa vuoi dalla vita e a quel punto sarà tutto più facile: saprai di essere sempre dove vuoi essere, giusto o sbagliato che sia.
Fermarsi a pensare per decidere
Ora giustamente mi dirai: “Dopo che mi sono fermato, ho pensato, mi sono confrontato, ecc… che cosa faccio?” Beh, niente di più facile e difficile allo stesso tempo. Bisogna iniziare ad agire!
Devi mettere in moto un cambiamento, fatto di piccole e grandi decisioni. Devi scegliere e agire anche se ti costerà molta fatica. Non si può continuare come se nulla fosse, facendo finta di niente, perché dimentichiamo spesso l’importanza del tempo e ogni giorno che lasciamo scorrere è un danno che facciamo a noi stessi.
Fermarsi a pensare alla propria salute
So che sembra scontato, ma non lo è per niente. Il corpo insieme alla mente è una della risorse più preziose che abbiamo e non dobbiamo ricordarci di lui solo quando stiamo male. Ogni giorno dobbiamo prenderci cura della nostra salute e quindi di noi stessi.
Abbiamo solo una vita e un solo corpo, trattiamolo bene, diamogli la priorità, perché non c’è niente di più importante. Non dimentichiamo mai che siamo nati nudi, senza nessun possesso materiale, quindi solo le necessità essenziali sono importanti e fondamentali, tutto il resto non conta.
Decidere sul proprio lavoro
Un punto nodale poi secondo me è quello che riguarda il lavoro, perché è l’attività che occupa la maggior parte della nostra giornata.
Ho fatto per quasi 10 anni l’ingegnere nel settore del fotovoltaico e ora posso dirti con molta sincerità che non ho mai voluto fare l’ingegnere. Tornando indietro farei scelte diverse, ma visto che non posso, accetto e apprezzo quello che è stato e ne faccio tesoro, ma ora lo uso in maniera diversa.
E tu ti chiedi mai se ti piace il tuo lavoro? Se era quello che desideravi? Se era come te lo immaginavi? Lo so, fa male chiederselo, perché la risposta potrebbe essere dolorosa, ma non si può neanche far finta di niente. Dentro di noi sappiamo cosa è giusto e sbagliato e non possiamo non ascoltarlo.
Lo so che non sai cosa fare in alternativa, hai tante cose da pagare, impegni che hai preso e soprattutto ormai è un lavoro che fai da anni e ti dispiace buttare tutto all’aria. Ma non c’è niente da fare, le scelte sono due come ti dicevo prima: proseguire senza sosta forse procrastinando la risoluzione di un problema oppure fermarsi e capire che si è ancora in tempo per fare scelte diverse.
Attenzione! Fermarsi a pensare non vuol dire che sicuramente ci si rende conto di essere sulla strada sbagliata, magari invece puoi capire che sei su quella giusta e proseguire con maggiore consapevolezza.
Decidere il posto dove vivere
Inoltre, sei felice dove vivi? Non ci sarebbero altri posti che vorresti vedere o conoscere? A volte viviamo in luoghi che non sono stati scelti da noi, ma dal caso, dal lavoro o dalla famiglia. Insieme al lavoro, il posto dove vivere è fondamentale.
Nel mondo esistono milioni di luoghi: più o meno affollati, più o meno storici, più o meno naturali. Non possiamo vivere tutti stipati all’interno di grandi città, solo perché è comodo ed è giusto così. Forse qualcuno di noi (e ora non sono pochi) vorrebbe ritrovare una dimensione più naturale, più lenta, più rurale. Dove alla fretta, alla frenesia e alla quantità si sostituiscono valori diversi, antichi, veri.
Io vorrei provare a prendere quella strada, infatti dopo essere cresciuto a Milano e aver vissuto a Roma ho capito che la grande città non fa per me e preferisco posti più piccoli e a contatto con la natura.
Ognuno può scegliere il suo livello, la sua dimensione ideale, ma la cosa importante è SCEGLIERE e non subire passivamente quello che è ancora possibile cambiare. Quindi, dimmi, dove vorresti vivere?
Fermarsi a pensare allo scopo della propria vita
Bene ora che abbiamo pensato al lavoro e dove ci piacerebbe vivere, non ci resta che capire cosa fare con il tempo a disposizione.
La parte più importante viene adesso, perché dopo tutto il lavoro fatto, ancora non siamo arrivati alla fine. La decisione più importante durante le pause di riflessione sarà capire cosa fare del tempo libero. Secondo me è proprio nel tempo libero che sta il senso e lo scopo della vita, perché nel lavoro ci sono di mezzo i soldi e tutto viene “sporcato”, quindi non si riesce a capire quanto si voglia fare o si debba fare.
Ma nel tempo libero, nel tempo cosiddetto “gratis”, i nodi vengono al pettine. Non possiamo pensare solo di spendere i soldi guadagnati, non avrebbe senso. Allora a questo punto si potrebbe spendere di meno, guadagnare di meno e lavorare di meno.
Io intendo cosa fare del tuo tempo a disposizione qua sulla Terra. Non è una domanda facile, la risposta è una delle più importanti della nostra vita, ma dobbiamo porcela. Non possiamo essere sempre e costantemente distratti da questa società che non vuole farci fermare a pensare alla nostra vita per capire cosa vogliamo fare veramente.
La GIOIA deve essere presente nella nostra vita, non può esserci solo lavoro e spese. Se così fosse saremmo solo degli ingranaggi di un grande sistema.
Allora fermati a pensare, pensa a cosa vuoi fare, a cosa ti piace fare, a come puoi aiutare il mondo a essere un posto migliore anche nel tuo piccolo. Se vuoi sapere la mia risposta, purtroppo ancora non l’ho trovata, ma spero di riuscirci presto, perché ho voglia di prendere la mia strada e di essere utile a questo mondo.
Non è mai troppo tardi per fermarsi a pensare
Se posso darti un consiglio, dopo aver letto questo articolo, prenditi subito un momento per te, fermati a riflettere, prova a capire davvero se tutto quello che stai facendo va bene per te o se l’hai scelto senza pensarci troppo.
Fermarsi a pensare come abitudine quotidiana
Fermarsi a pensare deve diventare un’azione automatica e costante all’interno delle tue giornate. All’inizio sarà difficile, non ti verrà in mente niente e avvertirai un senso di frustrazione, ma non devi mollare. Se continuerai ad insistere, andando a scavare sempre di più capirai cosa si nasconde dentro di te.
Del resto anche se vuoi un fisico in forma devi fare allenamento tutti i giorni, giusto?
Ricominciare
Una volta che avrai capito come fermarti a pensare e sarà una pratica quotidiana, allora puoi prendere delle piccole e grandi decisioni. Anche per quello bisogna essere abituati, soprattutto se non lo si fa da tanto tempo, perché anche nel decidere e nel cambiare ci vuole allenamento e impegno. Capisci di essere sulla strada giusta quando non senti più la necessità di guardare indietro. Non temere di affrontare un nuovo inizio perché cosa c’è di più bello di rinascere sapendo di avere una seconda possibilità?
Fermati a pensare, ma non pensare di fermarti
Ciao Dario, ho letto l’articolo! Mi è piaciuto molto, parli di tante questioni importanti e ti metti a nudo, parlando di te e delle tue scelte. L’unica cosa su cui forse non sono d’accordo è l’idea per cui, fermandosi a pensare, si possono evitare tutti gli errori. Credo che per gli errori bisogna passarci, che sono necessari a volte per farci capire meglio cosa è giusto per noi appunto. Poi certo, perserverare su una strada sbagliata diventa masochismo…un’ultima cosa, forse personalmente avrei utilizzato “fermarsi ad ascoltarsi” piuttosto che a pensare, perché non credo che serva tanto il pensiero e la riflessione, spesso sterili giri a vuoto, ma piuttosto rimettersi in contatto con le proprie emozioni e sensazioni, credo siano quelle ad indicarci la strada giusta. Un abbraccio!
Ciao Lucrezia,
grazie per aver dedicato del tempo alla lettura dell’articolo e grazie mille per il tuo prezioso riscontro!
Non posso che essere d’accordo con te su entrambi i punti: gli errori sono importanti tappe di crescita e pensare senza ascoltarsi non è sufficiente.
Rispetto agli errori, mentre scrivevo l’articolo, pensavo soprattutto a quelli grandi che ho fatto, di cui ancora pago le conseguenze, per cui sono ancora nella fase in cui vorrei cancellarli, magari fra anni invece li ricorderò con affetto.
Mentre per il fermarsi a pensare non ho nulla da aggiungere, è esattamente come hai detto tu, anzi senza ascolto c’è il rischio di fare peggio ed entrare in un corto circuito che porta a non agire.
Grazie ancora, un abbraccio e a presto!
Ciao Dario,
grazie! ho appena letto qualcosa che mi serviva…non so dirti ancora perché, non so dirti ancora in che modo, ma decisamente non ho mai “divorato” un sito come ho fatto adesso e in cui mi sono ritrovato al 100%….in realtà è qualcosa che già sentivo di dover fare, che dovevo a me stesso, per capire davvero se negli ultimi anni non sto facendo altro che seguire un’onda che mi sta travolgendo e nel quale mi riesco a mantenere a galla, o se almeno qualcosa l’ho davvero SCELTA IO, se qualcosa rispecchia quello che davvero sono….
come dicevo, non so risponderti, ma sicuramente mi piacerebbe parlarne! posso dirti con certezza che da qui, da questa lettura di una domenica mattina, comincia la mia pausa di riflessione, che non so bene quanto durerà, ma alla fine del quale, spero di trovare quella gioia quotidiana, senza ansia, pressione o frenesia, che adesso sono abitudinarie nella mia quotidianità…
a presto!
Ciao Cesare! Grazie per aver dedicato del tempo prezioso alla lettura dell’articolo e grazie per il tuo appassionato commento! Capisco perfettamente come ti senti, perché ho provato le stesse sensazioni: credere di scegliere, non rendersi conto che in realtà si segue un flusso e soprattutto poco tempo per provare a pensare di cambiare le cose. Sono sicuro che il tuo proposito di iniziare oggi la tua paura di riflessione ti porterà grandi cambiamenti e grandi soddisfazioni nella vita, perché alla fine tutto sta solo nel rendersi conto che qualcosa non va e decidere di muovere i primi passi nella direzione giusta. A presto, Dario
Anche se il mio personale vissuto mi ha portato su posizioni molto distanti da quelle che così bene hai descritto, rispetto il tuo punto di vista ed i suoi meriti.
Penso che ne saprai cogliere il lato più costruttivo, senza eccedere nell’analizzare la tua vita ed il modo in cui essa si colloca nel vissuto altrui.
In particolare apprezzo come il tuo pensiero non sembri mai deviare dal principio dell’In Medium Stat Virtus.
Anche nella consapevolezza che siamo dadi lanciati sul tavolo del caso, fa piacere sapere che c’è qualcuno con gli attributi e la volontà di alzare la testa.
Ciao Marco, grazie per le tue parole. In effetti, nessun estremo giova a noi stessi, quindi anche il troppo riflettere che blocca l’azione non porta i risultati sperati e come dici tu una via morigerata è sempre la soluzione. Grazie per il tuo supporto!
Ciao Dario, direi che trovare risposta o spiegazione a solo una delle tue domande o affermazioni che hai indicato, o solo inziare a percorrere anche solo una delle strade che hai indicato, sarebbe l’inizio della rivoluzione per questa bella civiltà moderna….Tutto passa da noi stessi, e quanto tempo dedichiamo “veramente” a conoscere noi stessi? Già….
Ciao Gem, grazie per il tuo commento. In effetti non è una cosa facile, soprattutto in un periodo così frenetico e distratto, ma la speranza è che un giorno piano piano la nostra civiltà possa salvarsi o migliorare proprio grazie alle piccole attenzioni che ognuno farà a se stesso e al suo prossimo.
Già avere letto questo articolo è un successo: mi sono fermata. Ferma i piatti da lavare, ferma la posta da ritirare, ferma il pranzo da preparare. Ferma. E’ proprio vero che quando si comincia a capire l’importanza del tempo non come spazio in cui infilare attività ma come dimensione in cui tuffarsi dentro, molte cose cambiano radicalmente. Il tempo da stipare con mille e una cosa da fare si riduce, ti sta stretto e ti lascia con una check list piena e un corpo privo di energie. Il tempo come dimensione in cui immergersi per dare vera attenzione a sè si allenta, diventa un momento di infinito e si chiude con la percezione di essere vivi. Fermiamoci, quindi. Il resto arriva.
Grazie Dario, una riflessione fondamentale per qualsiasi inizio!!
Grazie Marta per aver dedicato il tuo tempo alla lettura dell’articolo e grazie per le tue splendide parole… vere, emozionanti, evocative!