Trasferirsi in un borgo, lasciare la grande città, vivere a contatto con la natura, sentirsi parte di una comunità… un sogno che ho da molti anni.
Anniversario apertura blog
Oggi è sabato 1 Maggio, una data molto importante, perché è l’anniversario dell’apertura del mio blog. Infatti, esattamente un anno fa, il primo maggio del 2020, ho scritto il mio primo articolo. Il titolo era Nuovo inizio, perché appunto suggellava l’inizio di questa mia nuova avventura. Avevo impiegato tanto tempo per decidermi a farlo, in quanto era già da tanto tempo che pensavo di scrivere qualcosa. Finalmente il primo maggio del 2020 ho deciso di buttarmi.
Da quel giorno tante cose sono cambiate. Ho scritto tanti articoli, tante persone mi hanno dato i loro feedback, i loro commenti, il loro entusiasmo, mi hanno seguito. Sono molto contento di come è andata quest’anno.
Inoltre, da un mesetto a questa parte ho iniziato a fare delle dirette Youtube con Anna di Idee in Itinere. Questa cosa mi diverte molto, perché mi dà la possibilità di approfondire ancora di più i temi che a me stanno a cuore.
Grazie a tutti per l’affetto che mi dimostrate ogni volta che pubblico qualcosa e spero di fare sempre meglio nei mesi a venire.
Cercare un posto adatto dove vivere
Però oggi è una data molto importante anche per un altro motivo. Mi trasferisco, cambio vita e vado a vivere in un’altra città! Però prima di svelare i dettagli di questo trasferimento, vorrei raccontare la storia delle mie città, per chi non mi conoscesse.
Io sono cresciuto a Milano, una grande città che tutti conosciamo. Poi 10 anni fa, esattamente il 3 gennaio del 2011 mi sono trasferito a Roma. Nella mia vita, quindi, sono stato fondamentalmente sempre e solo in megalopoli. Però in alcuni momenti ho avuto la fortuna e la possibilità di sbirciare in posti un pochino più piccoli.
La prima città più piccola che ho conosciuto è stata Sassari, perché la mia famiglia è originaria di là. Poi durante l’infanzia ho fatto la terza e la quarta elementare a Gela, in Sicilia, eravamo lì per il lavoro di mio padre. Infine,ho lavorato anche a Venezia e a Pescara.
Ecco, queste incursioni in queste città un pochino più piccole mi hanno dato la possibilità di dare uno sguardo anche a realtà diverse. Devo dire che ne sono sempre stato affascinato, ma non ho mai avuto la possibilità di trasferirmi.
Scegliere di trasferirsi in un borgo
Adesso finalmente ho preso la mia decisione. Oltre ad aver deciso in maniera libera, ci sono state naturalmente delle condizioni particolari che mi hanno permesso di fare questo grande salto. Ma dove andrò a vivere quindi?
Dopo un lungo cercare e riflettere, la decisione è ricaduta su Trevignano Romano. Per chi non lo conoscesse, Trevignano Romano è un bellissimo borgo storico sul lago di Bracciano, vicino Roma. Un piccolo borgo, ma molto carino e grazioso.
Ho deciso di trasferirmi lì, perché fondamentalmente cercavo un posto dove ci fosse l’elemento naturale che preferisco in assoluto: l’Acqua! Io adoro l’acqua, che sia di mare, di fiume o di lago. Quindi questa era la prima caratteristica che il posto dove volevo andare a vivere doveva avere necessariamente.
Trevignano si trova in zone che conoscevo molto bene e che frequentavo spesso. Sono zone tranquille, mi sono sempre piaciute, ma mai avrei pensato che un giorno ci sarei andato a vivere.
Il gancio per il trasferimento è stata la presenza di Anna (la stessa Anna delle dirette YouTube). Anna, circa un anno fa, si è trasferita a Trevignano Romano e ha aperto uno spazio libri con un’associazione che si chiama Idee in Itinere. Grazie a lei, quindi, ho avuto modo di conoscere ancora di più la realtà di Trevignano e ho capito che era esattamente quello che stavo cercando.
Oggi sono felice di annunciare questo mio trasferimento e poi sicuramente nei prossimi articoli racconterò come andrà questo grande salto. Ma quali sono state le motivazioni reali che mi hanno spinto a fare questa scelta dopo tanti anni?
Andare a vivere in un borgo per stare a contatto con la natura
La prima motivazione è quella di stare a contatto con la natura. Come ho sempre detto sono un grande amante della natura. Mi piacciono tantissimo gli alberi, l’acqua, l’aria, gli animali, insomma mi piace davvero stare totalmente immerso nella natura.
Purtroppo in città non ho mai avuto veramente grandi occasioni di stare nella natura. Come tutti sappiamo, in città esistono i parchi cittadini, ma non sono proprio la stessa cosa. Bisogna raggiungerli e non sono esattamente quella natura prepotente che si può avere fuori città.
In città è tutto un po’ complicato, perché non sei immerso all’interno della natura, ma devi sempre spostarti per raggiungerla, che sia un parco o che sia il mare o che sia la montagna o altre zone. Quindi ogni volta è un impegno, ogni volta è una scelta. Io invece desidero vivere sempre immerso nella natura.
Vivere in un borgo per sentirsi parte di una comunità
La seconda motivazione è sicuramente quella di sentirsi parte di una comunità. Io ho sempre sofferto nelle grandi città di essere un numero. Fondamentalmente condividi uno spazio enorme con tantissime persone, ma che creare dei rapporti umani, vicini, prossimi diventa un po’ più complicato.
Ho tanti amici a Roma, come ne avevo tanti anche a Milano, però ognuno vive in una zona diversa. Essendo Roma, come sappiamo, davvero molto grande raggiungere una persona che sta dall’altra parte della città diventa un impegno.
Per questo motivo, non è difficile che capiti che ci si incontri pochissimo a Roma.
Può capitare di vedere una persona una volta al mese, o anche meno, magari una volta ogni due mesi. Si tratta di una cosa normale, perché con le distanze e gli impegni che abbiamo tutti diventa difficile a volte organizzare.
Questa cosa l’ho sempre sofferta molto. L’ho sofferta in particolar modo quando facevo il paragone con realtà più piccole, per esempio Sassari o Pescara, dove le persone si organizzano dall’oggi al domani in maniera molto rapida. Magari si danno al volo un orario e un luogo e si incontrano velocemente. Questo perché la prossimità crea anche la comunità, in modo del tutto naturale. Questa cosa per me è sempre stata molto importante e mi è mancata molto nelle grandi città.
Vivere in un borgo ha i suoi pregi e i suoi difetti. Sappiamo benissimo che nelle giornate nelle quali non vuoi incontrare nessuno, purtroppo invece capita che devi incontrare tante persone. Nella grande città è diverso. Puoi isolarti e farti la tua vita individuale. Però io credo nel paese piccolo siano più i vantaggi degli svantaggi, perché alla fine nella grande città questa possibilità di farti gli “affari tuoi” porta a un individualismo un po’ troppo spinto. Capita di sentirsi soli, ed è assurdo, non trovi? E quando senti il bisogno di socialità, non è così facile soddisfarlo.
Vivere in un piccolo borgo per risparmiare Tempo
Un’altra motivazione che mi ha spinto a scegliere un paese piccolo è sicuramente il risparmio di Tempo. Come ho detto più volte, per me la componente temporale della vita è davvero molto importante.
Tutti i cambi che sto facendo nella mia vita sono nell’ottica di risparmiare Tempo, o meglio di impiegarlo in maniera più saggia, cercando di avere più tempo libero per me.
Andare a vivere in un borgo o in un paese piccolo permette di risparmiare tempo perché le distanze sono inferiori naturalmente. Non bisogna percorrere grandi distanze. A Roma invece tutto è distante, infatti mediamente in meno di 40 minuti non si raggiunge niente. Scherzando, dico sempre che servono tre quarti d’ora pure per andare dal bagno alla cucina.
Sai qual è il grande paradosso della grande città? Ci sono tantissime cose da fare, ma non si riesce a farle tutte, perché durante la giornata non si ha abbastanza tempo. Gli spostamenti incidono fortemente sulle tempistiche. Nei paesi più piccoli invece ci sono meno cose da fare (ad una prima superficiale occhiata), ma sono tutte a portata di mano, cioè si possono fare tutte. E questo secondo me è un grande vantaggio.
Un mio ex collega di nome Pietro, che si era trasferito da Roma a Pescara, diceva sempre che andando a Pescara aveva guadagnato una vita! Praticamente viveva due vite contemporaneamente, perché riusciva a fare molte più cose all’interno delle 24 ore.
Risparmiare soldi
Un’altra motivazione per me molto importante è quello del risparmio dei soldi. Come voi sapete, per me limitare il budget, è uno dei miei obiettivi di vita, perché limitando le spese posso limitare i guadagni, quindi posso limitare il lavoro e infine posso avere più tempo a disposizione per me stesso.
Sappiamo benissimo che nei posti piccoli costa tutto di meno, perché per le leggi di mercato con le quali viviamo impongo un prezzo basso quando c’è bassa domanda. Tutto costa di meno.
Inoltre, ci sono anche meno esigenze, infatti si può utilizzare di meno l’auto e i trasporti pubblici a favore dei piedi e della bicicletta e questo comporta un grande risparmio di soldi. Inoltre, è possibile mangiare spesso a casa, scegliendo di mangiare fuori solo quando si vuole. A Roma invece, purtroppo, stando in giro tutto il giorno e non avendo la possibilità di tornare a causa della distanza, si finisce per mangiare spesso fuori.
Queste sono tutte cose che un posto piccolo permette di fare con un risparmio in termini di soldi. Parlare di piedi o di bici mi porta alla successiva motivazione, cioè guadagnarne in salute.
Guadagnare salute
Lo stress è forse il nemico più grande della nostra salute. E dove c’è meno vita frenetica, meno corse, c’è meno stress. La vita non è inscatolata in orari fissi, non si corre per cercare di fare tutto. I ritmi sono lenti, sereni, calmi e il corpo ne trova un grande beneficio.
Vivere in un borgo ti permette inoltre di stare in movimento senza per forza andare dentro una palestra. Spostarsi a piedi o in bici ti da la possibilità di mantenerti in forma, respirando aria buona. Quindi puoi viverti la tua quotidianità divertendoti e rimanendo in salute senza dover necessariamente chiuderti in una palestra. Magari puoi correre nel bosco oppure in riva al lago. Questo secondo me è impagabile.
Dopo tutte queste belle motivazioni e aver preso la scelta (spero giusta) è arrivato il grande momento di fare i pacchi.
Fare un bilancio della vita
Fare i pacchi costringe fermarsi a fare un bilancio della propria vita. Come ormai saprai, da anni seguo la via del minimalismo e ho pochissimi oggetti. Quei pochi che mi sono rimasti però mi hanno fatto riflettere, perché ho ancora tanti oggetti legati al passato. Molti miei oggetti sono ancora dei ricordi dai quali non mi riesco a separare.
Questo mi ha fatto riflettere perché mi rendo conto di essere ancora molto legato al passato e di vivere ancora poco il presente. Sto cercando di spingermi sempre di più verso questa dimensione del qui e ora.
Quindi i traslochi sono sempre dei momenti di bilancio, perché ti danno la possibilità di prendere metaforicamente in mano tutta la sua vita semplicemente prendendo in mano tutti gli oggetti che ti appartengono. Guardarli è come guardare dentro la propria vita. Ognuno di loro racconta una storia, racchiude un informazione della tua vita. E’ un processo molto delicato, da non sottovalutare, ma da trattare con il dovuto rispetto.
Cambiare luogo è cambiare se stessi
Come si dice sempre il cambiamento deve partire dall’interno, questo è ovvio. Però io ho sempre creduto che il mondo che ci circonda influenzi tantissimo la nostra interiorità. Sotto quest’ottica cambiare diventa veramente importante. Anzi direi VITALE.
Sicuramente avrò tanta nostalgia nel lasciare Roma. 10 anni non sono pochi, ma credo che me ne accorgerò nei prossimi giorni. Ho però anche tanta emozione, tanta voglia di scoprire quello che mi aspetta a Trevignano.
Secondo me il cambiamento è sempre importante, perché porta sempre delle belle novità. Quanto meno porta degli stimoli nuovi che permettono di fare dei ragionamenti nuovi. Quando si ragiona diversamente si trovano soluzione innovative, si evolve. Quindi secondo me vanno sempre visti in un’ottica positiva. Non vanno mai visti in un’ottica di paura o di timore. Sono molto emozionato, ma ho anche un pizzico di nostalgia come è giusto che sia.
Vivi o vuoi vivere in un borgo?
Direi che siamo giunti alla fine di questo articolo. Sicuramente nei prossimi giorni parlerò ancora e di più di questo trasferimento, magari già a partire da martedì alle 21.00 con la diretta con Anna (mi raccomando non perderla!).
Adesso però vorrei anche sapere da te che cosa pensi di questo argomento. Vivi già in un borgo? Desideri vivere in un piccolo borgo? Se ti va, raccontami quali sono i tuoi desideri, le tue aspettative, le tue paure. Insomma, fatti avanti, confrontiamoci. Puoi lasciare un commento alla fine dell’articolo oppure mi puoi scrivere in privato. Sarò molto felice di dialogare con te e di confrontarmi anche su questo punto.
Articolo molto interessante.
Si spera che il lavoro da remoto permetta alle persone di stabilirsi long term fuori dalle grandi città
Personalmente la pandemia ha ribaltato ogni mia priorità oltre ad avermi stravolto la vita. Dopo aver perso il lavoro sono tornata a vivere dai miei per poi ripartire dopo quasi un anno e ad oggi mi rendo conto che non riusco più a vivere nella grande città. Il rapporto stesso con le persone è pesato diversamente.
Ripenso al piccolo paese dove viveva mio padre: i nonni con l’orto e gli aninali, le feste di paese, la coesione sociale e il senso di appartenenza.
Spero di riuscire a conciliare il mio piano di lavoro da remoto con la stabilità di un posto che mi circondi di verde e poche persone (ma buone!)
Bel blog e belle letture!